Il «ballerino» sembrav aver ritrovato ai piedi dell’Ortobene lo smalto dei tempi migliori, quando faceva impazzire di gioia i tifosi di Cagliari e Fiorentina. Un’ambizione legittimata (finora) dai risultati e da una campagna acquisti coi fiocchi, con ciliegina finale: Lulù Oliveira. E per la prima volta nella storia, i verdeazzurri sono i favoriti, la squadra da battere. Vuole scalzare la Torres da un ruolo che il club sassarese ricopre da sempre. La Nuorese tenta l’assalto al secondo gradino del podio del calcio sardo.
Oggi dall’altra parte della barricata ci saranno Marco Sanna, Luca Panetto e Stefano Medda, fino a qualche mese fa uomini fondamentali della truppa guidata da Antonello Cuccureddu. Quella di stasera sembra la riedizione di una gara che quel 16 dicembre di ventidue anni fa terminò senza reti. L’ultima sfida in C2 risale al 1984 e anche in quella occasione gli ex erano tanti: Demarcus, Canessa, Gasbarra, Coghene e Palmisano. Da una parte una città che vive quasi con disinteresse l’avvenimento dopo il fallimento della società e la «retrocessione» in C2, dall’altra una realtà emergente, tornata tra i professionisti dopo un’assenza lunghissima: 22 anni. E’ l’istantanea del derby tra Torres e Nuorese. La depressione di Sassari contro l’entusiasmo di Nuoro. Si accendono i riflettori sul derby ritrovato Si accendono i riflettori sul derby ritrovato